PERFORMANCE

Marco Balbi Dipalma mentre conseguiva la laurea in discipline teatrali presso l’Università di Bologna, collaborava con il M. Dimitri Pasquali. Il Maestro gli ha insegnato le principali teniche del teatro e del cinema: recitazione, regia, imporvvisazione e vocalità. L’incontro con il parateatro la M. Rena Mirecka, ha approfondito il suo lavoro nella performance come rituale. Dal 2021 ricerca nella Ritual Performance art, il coadattamento di forme perforamtive rituali di tradizione con la creatività della performance. L’azione del performer è un veicolo di indagine, conoscenza e trasformazione individuale e collettiva nell’incontro con Sè, i testimoni e i partecipanti. L’azione viene coaudiuvata da musica elettornica e da proiezione dal vivo della stessa performance come supporto meditativo sia per il performer, che per i partecipanti. Le performance sono eseguite in gallerie, spazi non convenzionali e nella natura, dove non è presente il vincolo comunicativo e partecipatvo del Teatro all’Italiana, che secondo l’artista non aiuta l’induzione delle energie emotive tramite la dinamica del corpo agente e l’incontro.

AZIONI PARATEATRALI

Le azioni parateatrali sono state create dal 2017 al 2021 all’interno di “THE SUN | The schol of Rena Mirecka”, che l’artista dirigeva presso l’Istituto Grotowski di Wrolclaw. Si sviluppano in continuità e come elaborazione personale del lavoro di Rena Mirecka, di cui Marco Balbi Dipalma è stato allievo, assistente e in seguito leader della sua ricecarca nel parateato. Le azioni parateatrali non prevedono pubblico, ma solo partecipanti attivi. Sono state realizzare alll’interno del laboratorio parateatrale “THE PASSAGE” sia in sala di lavoro, sia in natura. Il laboratorio non era pensato semplicemente come insegnamento di tecniche per performer, ma come un momento di creazione comunitario, in cui l’esperienza dell’incontro era messa al centro.

RITUAL PERFORMANCE ART

Le opere di ritual performance art sono in divenire. La ricerca è iniziata nel 2021. Allo stato attuale la struttura dell’azione è prevalentemente improvvisata e ruota intorno ad un sentimento, ad una intenzione e ad alcune forme corporee. La luce dell’azione è spostata prevalentemente nella creazione di un linguaggio coregrafico, che attinge alla danza moderna, alla danza afro, agli esercizi plastici e al tai chi. Le performance indagano la tecnica interiore associata alla forma e al sentimento. Esse sono eseguite per testimoni in spazi non teatrali, in cui la disposizione degli osservatori, cambia a secondo dello spazio. Il performer cerca una dimensione verticale e la creazione di uno spazio vissuto, che possa toccare per induzione i presenti.

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